Il Servizio sanitario e l'assistenza sanitaria ai migranti

Il Servizio sanitario regionale garantisce l’assistenza sanitaria ai cittadini stranieri iscritti al Servizio sanitario nazionale e l’erogazione di determinate prestazioni sanitarie anche alle persone immigrate senza permesso di soggiorno: cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti (ad esempio in pronto soccorso) o comunque essenziali per malattie e infortunio, tutela della gravidanza e della maternità, tutela della salute dei minori, vaccinazioni, interventi di profilassi internazionale, profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive, interventi dei Sert (i Servizi per le tossicodipendenze) e per la salute mentale.
Queste prestazioni sono erogate senza oneri a carico delle persone che le richiedono, se prive di risorse economiche sufficienti. La condizione di indigenza deve essere dichiarata su apposito modulo.
La legislazione italiana vigente vieta al personale sanitario la segnalazione all’Autorità giudiziaria di cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno. I cittadini stranieri senza permesso di soggiorno possono pertanto continuare a rivolgersi ai servizi sanitari dell’Emilia-Romagna con la consueta tranquillità e fiducia.

L’iscrizione al Servizio sanitario nazionale

L’iscrizione al Servizio sanitario nazionale è gratuita. Occorre rivolgersi al Distretto dell’Azienda Usl di residenza con un documento di identità personale, il permesso di soggiorno (o documento che comprova che il cittadino è in attesa del suo rilascio o del rinnovo), l’autocertificazione di residenza.

Agli stranieri temporaneamente presenti in Italia e non in regola con le norme relative all´ingresso e al soggiorno viene rilasciato un apposito tesserino di iscrizione al Servizio sanitario (STP, Straniero Temporaneamente Presente), a carattere temporaneo (6 mesi), rinnovabile, valido fino al termine della procedura di rilascio del permesso di soggiorno.
Alle persone iscritte al Servizio sanitario nazionale (SSN) viene rilasciata una tessera sanitaria.
Per gli stranieri la tessera sanitaria ha la stessa durata del permesso di soggiorno. Questo documento è individuale e serve per accedere all’assistenza (ad esempio, visite mediche, analisi, ricoveri in ospedale). Al momento dell’iscrizione la persona sceglie il medico di famiglia o il pediatra.
 

I servizi per le famiglie: Consultori familiari e Spazi per le donne immigrate e i loro bambini

Le cittadine straniere presenti in Emilia-Romagna, anche asenza permesso di soggiorno, possono rivolgersi ai Consultori familiari e agli Spazi per le donne immigrate ed i loro bambini, dove operatrici interculturali sono a loro disposizione per facilitare l´accesso ai servizi e la relazione con gli operatori sanitari.
I servizi per le cittadine straniere riguardano: la gravidanza, l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG), la menopausa, la contraccezione, la sterilità, l’infertilità.
Per i bambini sono assicurate le visite, i bilanci di salute, le vaccinazioni, il controllo per la tubercolosi e per le altre malattie infettive.

Pediatra di libera scelta e medico di famiglia per i figli di migranti senza permesso di soggiorno

In Emilia-Romagna hanno diritto al pediatra e al medico di famiglia fino al 18mo anno di età anche ragazzi e ragazze minorenni, figli di migranti senza permesso di soggiorno. La scelta del medico è a tempo determinato, con validità annuale dal momento dell’iscrizione ed è rinnovabile di anno in anno  purché il minore sia presente nel territorio regionale.
I genitori devono scegliere il medico nella sede dell’Azienda Usl del territorio dove vivono. Al momento della scelta, nel caso in cui si tratti di migranti senza permesso di soggiorno, allo sportello dell’Azienda viene consegnata loro la tessera sanitaria del proprio figlio o figlia con il codice STP (Stranieri Temporaneamente Presenti).

Assistenza a bambini appartenenti a comunità nomadi

Ai bambini appartenenti alle comunità nomadi, non iscritti al Servizio sanitario, sono garantiti interventi assistenziali – visite, bilanci di salute, vaccinazioni, controllo per la tubercolosi e per le altre malattie infettive – presso le Pediatrie di comunità e gli Spazi donne immigrate e loro bambini dei Consultori familiari.

Le assistenti familiari straniere

Interventi specifici – formazione, ascolto, mediazione interculturale – riguardano le assistenti familiari straniere per agevolarle nel loro lavoro di assistenza. Per saperne di più rivolgersi ai Servizi sociali dei Comuni e, all’interno dei Comuni, ai punti di ascolto dedicati a loro.

Il servizio di mediazione culturale

Il Servizio sanitario regionale promuove la presenza di operatori e operatrici dedicati alla “mediazione interculturale” all’interno delle strutture sanitarie, al fine di facilitare l´accesso ai servizi e la relazione con gli operatori.
Con la legge regionale numero 5 del 24 marzo 2004 (“Norme per l´integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati”) la presenza di questi mediatori interculturali viene sostenuta e valorizzata in tutto il territorio regionale.
La legge, infatti, nell´ambito degli interventi rivolti a cittadini stranieri, sottolinea l´opportunità di tenere co nto delle culture dei Paesi d’origine e di sviluppare l´attività di informazione, prevedendo la presenza dei mediatori interculturali.

Programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero, della mammella, del colon-retto

Anche le donne e gli uomini stranierise residenti o domiciliati e se nelle fasce d’età indicate nei programmi, sono invitati a partecipare ai programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori dell’utero, della mammella, del colon-retto. La lettera di invito arriva al proprio domicilio.

Campagna informativa contro la violenza alle donne

Un appello multilingue (“Se hai bisogno di aiuto, se hai subito violenza, se ti servono informazioni contatta un centro antiviolenza” per offrire “colloqui, informazioni, consulenza e se sei in pericolo, ospitalità temporanea per te e i tuoi figli”. L´obiettivo è di far emergere dall´invisibilità il fenomeno della violenza alla donna, un fenomeno spesso ancora sommerso che si consuma a livello familiare, parentale o amicale. L´iniziativa di questa campagna regionale è dell’Assessorato alla promozione delle politiche sociali della Regione Emilia-Romagna e del Coordinamento regionale delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza. Il messaggio della campagna è contenuto – assieme ai recapiti dei Centri antiviolenza dell´Emilia-Romagna – in locandine e depliant ed è proposto in inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, rumeno e polacco (oltre che in italiano), per raggiungere meglio le donne extracomunitarie e neocomunitarie.

Assistenza a bambini extra Unione europea, ospiti di famiglie e di Enti

In Emilia-Romagna ogni anno arrivano molti bambini stranieri per soggiorni più o meno lunghi nell’ambito di alcuni progetti di solidarietà (ad esempio i Progetti Chernobyl, Saharawi, Palestina). Queste iniziative sono promosse da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali e organizzazioni non governative (ONG) che operano nel territorio regionale.
Ai bambini e agli adolescenti extracomunitari ospitati da famiglie ed enti è assicurata l’assistenza primaria di medicina generale.
Dal 2017 per i bambini di Chernobyl e Saharawi niente più ticket sulle visite e gli esami: durante i loro brevi soggiorni in Emilia-Romagna, se ritenute necessarie dal pediatra o dal medico di medicina generale che li assiste, le prestazioni sanitarie individuate come indispensabili per la salvaguardia della loro salute sono dunque totalmente gratuite.

Legislazione di riferimento

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio 2021