Programmi di Rimpatrio Volontario Assistito (RVA) e Reintegro nel Paese di destinazione

Il Ritorno Volontario Assistito è un percorso che offre la possibilità al migrante, singolo o con famiglia, che lo desideri volontariamente, di ritornare nel proprio paese di origine attraverso un aiuto economico e la costruzione di un piano di reintegrazione il più possibile personalizzato.

Si tratta di un progetto assistito perché prevede, sia nel Paese di migrazione sia in quello di origine, il sostegno da parte di personale specializzato nella fase pre-partenza ed in quella di re-integrazione.

I programmi di Ritorno Volontario Assistito (RVA) sono finanziati in parte dal FAMI (Fondo Asilo Immigrazione e Integrazione), dai Fondi Europei e dallo Stato Italiano e vengono suddivisi in progetti singoli gestiti da di diversi enti, il finanziamento europeo è triennale e viene fatta una selezione sui progetti presentati nel bando, vi possono essere dei periodi in cui i progetti non sono attivi.

In generale l’Ente gestore del progetto, si occupa di offrire:

  • Counselling individuale
  • Verifica sicurezza e sostenibilità del progetto di ritorno
  • Stesura ipotesi /piano di reintegrazione con identificazione specifica dei costi/azioni necessari per la creazione di attività economiche autonome
  • Supporto nella preparazione dei documenti di viaggio
  • Organizzazione viaggio e reperimento biglietti
  • Copertura spese vitto e alloggio per il giorno precedente la partenza
  • Assistenza aeroportuale
  • Erogazione sussidio di prima sistemazione (Euro 400 alla partenza, cache)
  • Counselling pre-partenza per i casi più complessi
  • Supporto in loco per la realizzazione del piano di rientro (erogazione di fondi preventivati in termini i beni e servizi non cache oltre i 1000€) concordato attraverso l’assistenza diretta di operatori qualificati e monitoraggio dello stesso per almeno 6/12 mesi successivi al ritorno

In linea di massima (possono infatti esistere programmi specifici per alcuni tipi di utenza), le tipologie di persona che possono aderire al RVA sono:

  • Vulnerabili (disabili, anziani, donne in stato di gravidanza, genitori singoli con figli minori, persone che abbiano subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, persone affette da gravi patologie, vittime di tratta)
  • Non vulnerabili
  • In possesso di regolare soggiorno o soggiorno di lungo periodo
  • Titolari di protezione internazionale o temporanea o richiedenti diniegati solo se in fase di ricorso
  • Che non soddisfano o non soddisfano più le condizioni di ingresso e/o soggiorno (impossibilità di rinnovare il visto o il permesso) compresi coloro ai quali l’allontanamento è stato differito in base agli artt. 9 e 14 paragrafo della Direttiva Rimpatri 2008/115/CE (ovvero per ragioni sanitarie e/o tecniche), quindi anche i cittadini in condizione di clandestinità

Sono invece esclusi dai progetti di Ritorno Volontario Assistito:

  • Cittadini comunitari
  • Cittadini di paesi terzi destinatari di un provvedimento di espulsione nel quale non è previsto un termine per la partenza volontaria e/o che non hanno ottemperato all’invito di lasciare il territorio entro i termini previsti
  • Destinatari di un provvedimento di espulsione come sanzione penale, provvedimento di estradizione/mandato di arresto europeo o della Corte Penale Internazionale
  • Cittadini che hanno già usufruito di un RVA o che al momento della partenza hanno rinunciato e/o non si sono presentati
  • dal 2019 anche i Cittadini di paesi con esenzione del visto turistico

Quando si propone o si collabora con un cittadino straniero alla realizzazione di un RVA, in quanto operatori, è sempre necessario valutare:

  • la piena consapevolezza della scelta da parte della persona
  • che le condizioni del paese permettano il rientro
  • che vengano soddisfatti i requisiti legali
  • che non vi siano motivi ostativi particolari (es. problemi di salute che non permettano un trasporto aereo)
  • tenere costantemente in considerazione, durante le diverse fasi pre-partenza, il livello di motivazione reale della persona, questo affinché le possibilità che l’utente rinunci siano ridotte al minimo

Molto importante è, infine, il fatto che, aderendo al Ritorno Volontario Assistito, la persona rinuncia allo status giuridico di permanenza in Italia e quindi l’eventuale titolo di soggiorno viene riconsegnato alla polizia di frontiera prima della partenza e in via definitiva, anche se questo non esclude un nuovo rientro in Europa tramite un visto regolare.

I progetti di Ritorno per le persone con problematiche mediche (piscologiche e di altra entità) sono molto delicati e non sempre realizzabili.

Nel triennio di programmazione 2018-2020 è attivo il progetto RE.V.ITA.

Ultimo aggiornamento: 23 Luglio 2020