Quadro normativo

L’Ingresso e il Soggiorno in Territorio Italiano

QUADRO NORMATIVO NAZIONALE

La legislazione sugli ingressi e i soggiorni dei cittadini stranieri consta in varie tipologie legislative.

DECRETI LEGGE: è l’Ordinanza dal Governo avente valore di “legge formale”, capace, cioè, di modificare o abrogare le leggi ordinarie, sarà poi da convertire in legge da parte del Parlamento entro 60gg.

DECRETI LEGISLATIVI: è l’atto avente forza di legge; emanato dal potere esecutivo su delega del Parlamento, diviene subito legge dal suo nascere.

LEGGI: La legge è lo strumento ordinario, la cui emanazione può richiedere però molto tempo. Se si devono fronteggiare situazioni di necessità e urgenza, quindi, viene emanato il Decreto Legge, uno strumento più rapido perché elaborato dal Governo. Ancora, se le materie da regolare sono molto tecniche, si fa uso del decreto legislativo.

REGOLAMENTI DI ATTUAZIONE: sono adottati nel caso in cui una legge definisca soltanto norme di principio; tale tipo di regolamento favorisce una migliore applicazione della legge, colmando eventuali incompletezze.

CIRCOLARI MINISTERIALI: ha un valore “orientativo”, di risoluzione e di riduzione di determinati problemi inerenti il Dicastero emanante.

I DECRETI FLUSSI: sono provvedimenti con i quali il Governo italiano stabilisce ogni anno le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro subordinato, autonomo e stagionale; ultimamente vengono aggiunte anche le quote di conversione dei permessi di soggiorno esistenti.

IL CORPUS LEGISLATIVO SULL’IMMIGRAZIONE

I principali riferimenti normativi:

TESTO UNICO 286/1998: è il testo di riferimento per la normativa sull’immigrazione, viene modificato ad ogni intervento specifico successivo:

  • disposizioni sull’ingresso, il soggiorno e l’allontanamento dal territorio dello stato
  • controllo delle frontiere, respingimento ed espulsione
  • disposizioni di carattere umanitario
  • disciplina del lavoro
  • diritto all’unità familiare e tutela dei minori
  • disposizioni in materia sanitaria, nonché di istruzione,
  • alloggio, partecipazione alla vita pubblica e integrazione sociale
  • disposizioni transitorie

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE 394/1999: precisa l’attuazione della 286.

La legge 189/2002 (Bossi-Fini) con il regolamento di attuazione DPR 334/2004 modificò profondamente il Testo unico.

La procedura ELI 2, in vigore dall’11 dicembre 2006 istituisce il permesso di soggiorno elettronico tramite il kit postale.

D.L. 30/2007 per la libera circolazione dei cittadini comunitari e i loro familiari.

D.L. n. 3 dell’8 gennaio 2007 istituzione del Permesso di soggiorno di lungo periodo, il decreto sicurezza 94 del 2009 ha previsto che lo straniero debba anche dimostrare la conoscenza della lingua italiana A2.

D.P.R. 179/2011 Regolamento concernente la disciplina dell’Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato: istituzione del “permesso a punti”.

D. L. 4 ottobre 2018, n. 113 convertito, con modificazioni, dalla Legge del 1° dicembre 2018, n. 132, decreto sicurezza che abroga il permesso per Motivi Umanitari, modifica il sistema di accoglienza SPRAR e inserisce altre misure in materia di sicurezza.

D.L. 14 giugno 2019, n. 53, convertito con modificazioni dalla L. 8 agosto 2019, n. 77 detto “decreto sicurezza bis”, interviene sulle ONG e gli sbarchi dei migranti.

DL 21 ottobre 2020, n.130, decreto sicurezza del Governo Conte, convertito con modificazioni dalla Legge 21 ottobre 2020, n.130; vengono consetite le attività lavorative e le conversioni per alcune tipologie di permessi e ripristinata la motivazione dei permessi umanitari ora denominati Casi Speciali.

Circolare 9735 (400/C/2021) identifica un nuovi modello di permesso di soggiorno elettronico conforme al Regolamento CE n.1030/2002 e  al Regolamento (UE) 2017/1954.

Legge 23 dicembre 2021, n. 238 agli articoli 3 e 15, in vigore dal 1° febbraio 2022, ha modificato la disciplina relativa al permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Per la verifica degli interventi normativi sono state utilizzate le seguenti fonti:

Ministero dell’interno: Sito del Ministero dell’interno con approfondimenti tematici.

Normattiva: Sito di raccolta legislativa non commentata realizzato dall’ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO S.p.A., i link all’interno della pagina rimandano a questa fonte.

Gazzetta Ufficiale: fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia e strumento di diffusione, informazione e ufficializzazione di testi legislativi, atti pubblici e privati, è edita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e pubblicata in collaborazione con il Ministero della Giustizia.

Camera.it: sito ufficiale della Camera dei deputati.

Immigrazione.biz: Sito di raccolta legislativa specifica per l’immigrazione, secondo ordine cronologico, realizzato da una associazione privata di avvocati e cultori della materia.

Asgi.it: Sito dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, associazione privata di giuristi che promuove l’informazione, la documentazione e lo studio dei problemi, di carattere giuridico, attinenti all’immigrazione.

Melting.pot: Melting Pot Europa è un progetto di comunicazione indipendente nato nel 1996 e frutto dell’impegno collettivo di associazioni, esperti, avvocati, docenti, attivisti, giornalisti, fotografi, videomakers, che mettono a disposizione il loro lavoro per la realizzazione di questo spazio di informazione e approfondimento libero, autonomo e gratuito.

Università di Padova, centro di ateneo per i diritti umani “Antonio Papisca”: il Centro Diritti Umani è la struttura dell’Università di Padova che si occupa di ricerca, formazione e disseminazione sui temi dei diritti umani, della democrazia e della pace.

QUADRO NORMATIVO EUROPEO

Le direttive e i regolamenti europei in materia di immigrazione, inclusione e diritti.

Spetta all’UE la competenza di definire le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che entrano e soggiornano legalmente in uno degli Stati membri, anche per quanto concerne il ricongiungimento familiare.

L’UE può fornire incentivi e sostegno al fine di promuovere l’integrazione di cittadini di paesi terzi che vi risiedono legalmente; tuttavia, il diritto dell’UE non prevede alcuna armonizzazione degli ordinamenti e delle regolamentazioni degli Stati membri.

L’UE è tenuta a prevenire e a ridurre l’immigrazione irregolare, in particolare attraverso un’efficace politica di rimpatrio, nel rispetto dei diritti fondamentali.

L’UE ha la competenza di stipulare accordi con paesi terzi ai fini della riammissione nel paese di origine o di provenienza di cittadini di paesi terzi che non soddisfano o non soddisfano più le condizioni di ingresso, presenza o soggiorno in uno degli Stati membri.

Azioni legislative europee.

Un regolamento è un atto legislativo vincolante. Deve essere applicato in tutti i suoi elementi nell’intera Unione europea.

Una direttiva è un atto legislativo che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell’UE devono realizzare. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come tali obiettivi vadano raggiunti, con un tempo limite per legiferare in tal senso.
 

Il 28 luglio 1951 viene adottata la Convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati e viene istituito l’ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati); Nella convenzione viene inoltre stabilito il fondamentale principio di non refoulement (art. 33) secondo il quale il rifugiato non può essere respinto o espulso verso paesi nei quali la sua libertà e la sua vita sarebbero a rischio.

Negli anni Settanta, gli stati europei decidono di percorrere insieme la  strada della cooperazione intergovernativa dando vita a gruppi e laboratori dalla diversa competenza tematica, da cui scaturiscono gli Accordi di Schengen (firmati il 14 giugno del 1985).

Trattato di Amsterdam del 1997: rientrano nelle competenze degli organi della comunità europea diverse materie: il controllo delle frontiere; il rilascio dei visti; la circolazione dei cittadini di Paesi terzi all’interno del territorio comunitario…

Il trattato di Lisbona, entrato in vigore nel dicembre 2009, ha introdotto la procedura di co-decisione e il voto a maggioranza qualificata per quanto concerne la migrazione legale nonché una nuova base giuridica per promuovere le misure di integrazione.

Alcune direttive:

La direttiva 2014/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulle condizioni di ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi per motivi di impiego in qualità di lavoratori stagionali.

La direttiva 2014/66/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014 , sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi nell’ambito di trasferimenti intra-societari.

La direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI.

La direttiva 2011/98/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro (direttiva sul “permesso unico”).

La direttiva 2009/50/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009, sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati.

La direttiva 2009/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009 , che introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

La direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (“direttiva sui rimpatri”).

La direttiva 2004/114/CE del Consiglio, del 13 dicembre 2004, relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato e la direttiva 2005/71/CE del Consiglio, del 12 ottobre 2005, relativa a una procedura specificamente concepita per l’ammissione di cittadini di paesi terzi a fini di ricerca scientifica

La direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE).

La direttiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, modificata nel 2011

La direttiva 2003/86/CE del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativa al diritto al ricongiungimento familiare.

Sito di riferimento ufficiale per la normativa europea: https://eur-lex.europa.eu.

QUADRO NORMATIVO REGIONALE

La Costituzione assegna alle Regioni competenze legislative in materia di servizi sociali, politiche assistenziali e integrazione. Alla Regione spetta quindi il compito di delineare le strategie e le politiche di integrazione e di definire un coerente sistema di interventi e servizi sul territorio.

Le leggi, i regolamenti e le delibere regionali in materia di immigrazione:

Emilia-Romagna sociale.

Demetra.

Legge regionale 24 marzo 2004, n. 5 “Norme per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati”.

Legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno 2022